(abajo está en español)
"Un po' più fratelli"
Non è la finale dalla Champions League, è una delle
partite del Torneo di Calcio che abbiamo organizzato trai i rifugiati dei 6
centri di accoglienza presenti nella diocesi di Chioggia.
I giovani ospitati a Loreo,
Chioggia, Sottomarina, Porto Viro, Sant’Anna e Villaregia hanno scelto il nome
della loro squadra, erano 10
in totale. Durante 2 settimane hanno giocato a
Villaregia e alla Navicella, Sottomarina.
La finale è stata il 31 luglio, dopo la quale abbiamo fatto la
premiazione, nella quale ogni squadra ha ricevuto come dono la loro foto come
ricordo; 4°, 3° e 2° posto hanno vinto
una palla e 1° ha vinto delle medaglie. L’attività è conclusa con cena e festa
con musica delle diverse nazioni di provenienza. È stato bello vedere la nostra casa “invasa”
da più di un centinaio di rifugiati ed altri amici che sono venuti per fare
tifo e fare famiglia insieme.
Francesco ha condiviso l’esperienza vissuta:
“ L’esperienza come arbitro al torneo di calcio è stata
senza dubbio una bella occasione per vivere dei momenti di prossimità con i
ragazzi accolti nelle strutture della diocesi, attraverso il linguaggio dello
sport, che sa unire in maniera eccezionale al di là delle barriere. Gli
incontri si sono disputati in un clima di profondo rispetto, pur nell’agonismo
che condisce naturalmente questo genere di eventi. Le squadre si sono
combattute lealmente, dando luogo a delle sfide serrate, ma sostanzialmente
corrette. Gli aspetti positivi sono stati molteplici, in particolare ne vorrei
sottolineare un paio. Innanzitutto, i ragazzi hanno affrontato il torneo
seriamente, dai primi agli ultimi, rispettandone le regole, ed accettando con
molto spirito sportivo le vittorie e le sconfitte. Va da sé che lo sport
insegna ad accettare senza drammi né esaltazioni anche i risultati della
propria vita “reale”, che possono arrivare o no nonostante l’impegno profuso,
ma forse nel caso dei nostri ragazzi vale anche il concetto contrario, ovvero
le sfide della vita hanno insegnato loro come affrontare lo sport. Inoltre, mi
sembra si sia vissuto molto il concetto di squadra: ho visto gli sforzi di
organizzazione delle varie squadre, che hanno provato a unirsi per superare le
difficoltà, mentre gli individualismi, così generalmente cari al calcio
africano, hanno trovato poco spazio, anche per via degli spazi stretti che
prevede il calcio a 8, che non permettevano ai giocatori più dotati fisicamente
e atleticamente di esibire uno strapotere; al contrario, per le squadre che
sono arrivate in fondo, sono state fondamentali la compattezza di squadra e
l’intelligenza calcistica, valori che anche in questo caso possono essere
traslati facilmente agli aspetti della vita quotidiana e professionale. Alla
fine del torneo ho visto felici sia i ragazzi che hanno giocato che gli
operatori e i volontari che hanno lavorato: un chiaro segno che iniziative come
questa vanno verso la giusta direzione, aiutano la conoscenza e ci fanno
sentire tutti un po’ più fratelli.”

Ringraziamo gli arbitri, gli autisti, chi ha segnato il
campo, in somma, tutti i volontari che hanno fatto possibile questa esperienza
di divertimento, amicizia e integrazione.
Guarda l’articolo e le foto sul sito della cmv:
"Un poco más hermanos"

No es la final de la “Champions League”, es uno de los
partidos del Torneo de fútbol que hemos organizado entre los refugiados de los
6 centros de acogida presentes en el territorio de nuestra diócesis de
Chioggia. Los jóvenes se han organizado
en 10 equipos, eligiendo su nombre, entre los cuales Juventus y Barcelona. Durante 2 semanas han jugado hasta que se
llegó a la final el 31 de julio. Luego
del partido se hicieron las premiaciones, en la que cada equipo recibió como
regalo su foto; el 4°, 3° y 2° lugar han ganado una pelota de fútbol y el
primer lugar las medallas. La actividad
concluyó con cena y fiesta con la música de los diferentes países de
origen. Ha sido bello ver nuestra casa
“invadida” de más de 100 refugiados y otros amigos que se hicieron presentes
para ver el partido y “hacer familia” junto a estos hermanos.

Francesco, quien nos ayudó como arbitro nos comparte:
"Al final del torneo he visto contentos a los jóvenes que han jugado, a los organizadores y a los voluntarios: un signo claro de como iniciativas como esta van en la dirección correcta, ayudan a y nos hacen sentir a todos un poco más hermanos."
Agradecemos a todos los voluntarios que hicieron posible
esta experiencia de diversión, amistad e integración.
Para ver más fotos:
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